1. La fattispecie

Il delitto di sostituzione di persona è disciplinato dall’art. 494 c.p.,il quale punisce la condotta di chiunque, al fine di:

  • procurare a sé o ad altri un vantaggio
  • o di recare ad altri un danno

induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato o una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici.

2. La condotta

La sostituzione di persona, costituente ipotesi di reato plurioffensivo, ha lo scopo di tutelare tanto la pubblica fede (in questo caso da intendersi come la fiducia che taluno ripone verso la veridicità dell’identità di talaltro) quanto l’interesse del privato, nella cui sfera giuridica l’atto è destinato ad incidere concretamente.

La condotta penalmente rilevante, concretizzabile nell’induzione in errore di un soggetto, può avvenire:

  • previa sostituzione illegittima di altra persona;
  • previa attribuzione di un falso nome (assumendo cioè un’identità diversa dalla propria, anche immaginaria);
  • previa attribuzione di un falso stato (con riferimento alle condizioni della persona all’interno di una società civile, politica, amministrativa);
  • previa attribuzione di una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici;

con la finalità di procurare a sé o ad altri soggetti un vantaggio o recare ad altri un danno.

I richiamati concetti di “danno” e “vantaggio”, di fatto costituenti l’effetto della condotta penalmente rilevante, non devono necessariamente avere natura economica né essere ingiusti, ritenendosi integrata la fattispecie anche qualora la condotta sia diretta a realizzare uno scopo lecito.

Si tratta di un reato a forma vincolata commissiva, dunque necessita di una condotta attiva e non semplicemente omissiva (es. tacendo dinanzi all’altrui attribuzione di una identità diversa da quella reale). La norma, ad oggi, come confermato dalla più recente giurisprudenza di legittimità, viene utilizzata anche per contrastare il fenomeno imperversante dei cosiddetti “profili fake”, creati anche mediante l’uso di foto di terze persone inconsapevoli.

3. Il caso concreto

La Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema della sostituzione di persona e, in particolare, sul caso in cui la commissione di tale reato sia avvenuta a mezzo internet, inducendo in errore gli altri fruitori della rete, tramite la creazione di un falso profilo sui social network, procurandosi i vantaggi che discendono dall’attribuzione di una diversa identità, e, quindi, anche solo l’intrattenimento di rapporti con altre persone, ledendo l’immagine della persona offesa.

Nel caso di specie all’imputato veniva contestato di essersi sostituito ad una ragazza, inserendo un annuncio erotico sul sito bakekaincontri.com, collegato al nome della persona offesa, creando contestualmente un falso profilo sul social “Badoo”, ed un altro sul social “Lovoo”.

Venivano, quindi, inserite le foto della ragazza, le sue generalità, la residenza e il numero di telefono, inducendo così in errore coloro che intrattenevano comunicazioni via chat con lui e determinandoli a recare disturbo o molestia alla ragazza.

4. L’orientamento della Corte di Cassazione

La Corte, chiamata a pronunciarsi sulla configurabilità di tale ipotesi delittuosa, ha confermato la sentenza di condanna della Corte di Appello di Messina nei confronti dell’imputato, essendo stato dimostrato che:

  • per la pubblicazione dell’annuncio attraverso il falso profilo social, creato spendendo le false generalità della persona offesa, era stata utilizzata un’utenza di telefonia mobile nella disponibilità dell’imputato;
  • erano stati indotti in errore gli utenti che credevano di comunicare con la persona offesa;

i giudici di legittimità della Quinta Sezione Penale hanno ritenuto integrata la responsabilità dell’imputato per il reato di cui all’art. 494 c.p., escludendo finanche la possibilità di applicare le circostanze attenuanti generiche, e la causa di esclusione della punibilità, di cui all’art. 131 bis c.p., avuto riguardo alla gravità del comportamento e alla sua reiterazione nel tempo.

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